La levatrice Lesta Borghi alla festa della 1°) Comunione di Giacomino Finoglio
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Lesta di nome, lesta di fatto

  Il tempo trascorre inesorabilmente, cancellando tradizioni, eventi e ricordi. Per gli spotornesi, uno di questi è quello del luogo di nascita sulla loro carta d' identità. Ormai non manca molto, speriamo il più tardi possibile: nato a Spotorno sparirà completamente dai documenti per far posto ad un più blasonato luogo che per la maggior parte dei casi sarà Savona. Questo spartiacque fra i due luoghi di nascita si può individuare in un ben preciso arco di tempo 1955-1960, quando il parto di un neonato, che avveniva normalmente nell’abitazione dei genitori, fu trasferito nei più sicuri reparti di maternità degli ospedali. Il parto prima di quel periodo avveniva nelle abitazioni ed era assistito da un’ostetrica comunale chiamata comunemente “Levatrice”.

Le generazioni spotornesi, che hanno visto la luce , tra gli anni trenta e sessanta, son stati aiutati ad uscire dal grembo materno da un' ostetrica che si chiamava Lesta Borghi,( nata a Imola il 10/04/1903 figlia di Ercole e Santandrea Angela ), arrivata a Spotorno in quegli anni.( aveva vinto un concorso di levatrice condotta per posti vacanti nei comuni in provincia di Savona. Prima in graduatoria, aveva scelto come prima sede di preferenza il Conzorzio: Spotorno, Bergeggi, Vezzi Portio come risulta dalla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia N° 102 del 2-V-1936 -XIV era fascista.) Portava con se quella carica, caratteristica delle persone della Romagna, piena d’allegria, cordialità e gioia di vivere. La ricordiamo con il suo passo da bersagliera, mentre percorreva le vie di Spotorno o quando, in sella ad una bici, con una pedalata energica e lo strillo del campanello si faceva largo tra i numerosi passanti che affollavano in estate il centro storico, tanto da far dire alla gente del luogo: “Lesta di nome, lesta di fatto”. Molte volte quelle sgroppate erano l' annuncio di una nuova nascita.

Vale la pena di raccontare uno di questi eventi : era l' anno 1941 quando la sua

corsa indaffarata la portò nel palazzo dei coniugi Rosso abitata dalla partoriente Laura Rosso e dal coniuge Giuseppe Rosso ( detto “U Bepitto” già Presidente dell' Azienda Autonoma e poi Podestà di Spotorno dal 1939 al 1940.) , che seguiva il parto con ansia e trepidazione. Quando all' improvviso mancò l' energia elettrica per un guasto tecnico, ed il piccolo Pedro Paolo fu portato alla luce nel buio più assoluto. Lo stesso Pietro Paolo Rosso ha raccontato questo fatto in una sua recente visita a Spotorno. Subito dopo la guerra la famiglia Rosso emigrò in Cile e oggi il Sig. Pietro Paolo Rosso che ha fatto una luminosa carriera diventando Rettore della Pontificia Università Cattolica del Cile, ama definirsi “ Sputurni gagou e spuou”

Ritorna alla memoria quando sbucava in casa nostra e con la sua squillante voce si rivolgeva a nostra madre: “Marj ho sentito un buon profumo di mangiare e sono salita, cosa hai fatto di buono ?” - “Minestrun e anciue impanë Signurina”, poteva essere la risposta “Allora se non disturbo mi fermo a mangiare con voi” e la mamma contenta aggiungeva un posto a tavola. Questi auto inviti si ripetevano con molte altre famiglie e dalle stesse era considerata come una di loro. Naturalmente, non mancava mai ai battesimi o alle feste di comunioni e cresime.

O quando in estate, nell' ora di mezzogiorno, compariva sul “primo molo” avvolta in un accappatoio bianco che posava sugli scogli. Fasciata da un costume nero alla “Esther Williams”, copriva la chioma con una cuffia bianca e prendeva velocemente il mare con una bracciata che nulla aveva da invidiare alla campionessa di nuoto ed attrice cinematografica statunitense. Poi, all' improvviso, la sua scomparsa: com’era venuta se ne andò nell' anonimato più assoluto con quel suo ultimo desiderio eseguito da un bagnino che, a bordo di un moscone, disperse le ceneri della sua cremazione nel mare, di fronte al “primo molo”

Pinuccio e Enrico Bausone classe 1947 – 1950 nati a Spotorno