Nato a Roma nel 1881 da genitori teatranti, è allievo di Vittorio Corcos a Firenze, di Gaetano Esposito a Napoli (1898), di Fernand Cormon a Parigi (1899). Conquistato dalla pittura di Giovanni Segantini, si reca al Maloja (1899-1900) e si dedica al divisionismo ritraendo paesaggi alpini engadinesi e valdostani, spesso vivacizzati dall 'inserimento di figure e animali.
Diventato amico del pittore Giacomo Grosso a Torino nel 1901, si orienta con successo verso il genere del ritratto, accantonando la tecnica divisionista. Pur prediligendo ancora le vedute d' alta montagna, amplia i propri soggetti impegnandosi anche nelle marine e nelle nature morte e utilizzando una tecnica che, ad accenti divisionisti, accosta una stesura ad impasto e a larghi tocchi di colore, risentendo tra il 1920 e il 1930 anche dell 'influenza di “Novecento”.In questo periodo durante le sue abituali vacanze a Spotorno con la famiglia a Villa Gioia e poi al Palace Hotel, dipinge le marine, sondate con serenità ed interesse talmente partecipate da demolire la corrente opinione di un Maggi che dipingeva il mare ma non lo sentiva , quasi che i suoi ripetuti studi al cavalletto avanti e indietro per la riviera ligure nascessero solo dalla contingente necessità di non arrugginirsi e che i soggiorni al mare costituissero per l' artista l' inevitabile e poco gradito scotto che si doveva tributare alle istanze della famiglia. Numerosi gli angoli di Spotorno immortalati da Maggi. Nel 1932 diventa motorizzato e subito dipinge in una tavoletta la sua fiammante Balilla posteggiata nel giardino del Palace Hotel. Nella fase tarda ritorna ad un naturalismo più illustrativo.
Nel 1912 partecipa alla Biennale di Venezia con l' onore di una sala a lui interamente dedicata, mentre nel 1935 viene designato insegnante alla Cattedra di Pittura presso l' Accademia Albertina, carica che mantiene fino al 1951.Nel 1959 partecipa al premio Bagutta di Spotorno. Cesare Maggi muore a Torino il 9 maggio 1961. I suoi dipinti fino agli anni venti circa, di matrice divisionista, sono i più apprezzati dal mercato e raggiungono quotazioni fino ai 100.000 euro per le opere più sperimentali. Dopo gli anni trenta l' artista ripiega invece su uno stile genericamente post-impressionista e meno ispirato rispetto agli anni precedenti. Questi dipinti tradizionali restano entro i 30.000 euro.
Alcune opere di Cesare Maggi