Gli Inglesi sono ormai padroni del Mediterraneo. Le nostre navi da guerra sono costrette a restare nei porti, le navi mercantili continuano il loro oscuro lavoro nel tentativo di portare viveri e materiali nelle nostre isole. Navigano di notte a luci spente, ma gli aerosiluranti angloamericani e i sommergibili inglesi inesorabilmente ne fanno colare a picco la maggioranza. In questa situazione anche i marinai cominciano a scarseggiare; vi si pone rimedio diminuendo drasticamente il numero delle persone che debbono formare l' equipaggio.

Il 19 giugno 1943 il nonno si imbarcò come capo fuochista a Castellammare di Stabia sul piroscafo “Cosenza” ma, per i motivi sopra esposti, venne sbarcato 4 giorni dopo, prima della partenza della nave, "per sovranumero", come viene annotato sul libretto di navigazione. Il 13 luglio 1943, il Piroscafo “Cosenza” di 1471 tonnellate, mentre navigava da Palermo verso nord, di fronte all 'isola di Capri, venne fatto colare a picco da aerosiluranti inglesi. Parecchi marinai morirono nell' affondamento. Il nonno evitò così una tragedia che sarebbe stata la terza in poco più di anno

Dirottato a Bari, dove il 1° luglio del 43 si imbarcò sul piroscafo “Goffredo Mameli “ di 4338 tonnellate, sempre come Capo fuochista. Il "Mameli" era un vecchio piroscafo costruito a Brema (Germania) nel 1909-1910 con il nome di “MAI RICKMERS”, viene ceduto all 'Italia in conto riparazioni per danni di guerra (I° guerra mondiale) nel 1919 avava assunto il nome di “GOFFREDO MAMELI”. Era gestito dalla Cooperativa Garibaldi.

Sempre in questo periodo al nonno vennero annotate sul libretto a pag 7 ricompense per azioni meritorie: "Autorizzato a fregiarsi del nastrino della guerra in corso con quattro stellette N 119 di Bari - 7.0 n 227 del 15-16-ottobre-1942 Bari 27 - VII - 43."   

Il 27 ottobre del 1943, il "Mameli" mentre si trovava in Adriatico, venne pesantemente mitragliato da aeri angloamericani e subì notevoli danni, ma, per fortuna, l' equipaggio uscì indenne.   

 

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