Per la verità il nonno aveva anche cercato di portare una canoa ai figli. Durante un viaggio in Brasile dopo aver risalito con la nave il delta del fiume ( in Brasile ancor oggi i porti si trovano lunghi i fiumi ), aveva intavolato una trattativa con un giovane indios, facente parte di una moltitudine di ragazzi che, con le loro piccole piroghe, si portavano sotto le navi offrendo frutta esotica in cambio di qualche sigaretta. Quella volta l' oggetto della trattativa non fu la frutta ma la piroga dell 'indios. A gesti si era giunti alla conclusione della trattativa: il nonno avrebbe calato con una corda una stecca di sigarette e l' indios avrebbe legato la piroga alla corda per poterla issare sulla nave.
L' indios trsbordò sulla piroga di un altro ragazzo portando con se' la frutta che aveva a bordo, per poter realizzare quanto pattuito. Giovanni calò la corda con una stecca di "Camel" legata alla estremità della stessa. Quando questa arrivò nella mani dell' indios, egli, con mossa fulminea estrasse un coltello dalla cintola, che era anche l' unica cosa indossata, recise la corda, prese le sigarette, salto sulla canoa vuota e, insieme all' altro indios si dileguò in mezzo a decine di imbarcazioni tutte uguali tra loro.
A Giovanni resto la consolazione di non dover pensare nei giorni seguenti al modo al modo di superare la rigidità delle dogane italiane nel portare a casa la canoa.
"Il titolare del presente libretto ha stipulato presso questa Capitaneria di Porto contratto di arruolamento n° 2949 in data odierna per far parte dell' equipaggio del piroscafo "Elia Bibolini" di bandiera Italiana attualmente nel porto di Hamburg. Genova li 22 giugno 56 Il capitano di porto Lorenzo Galani" è quello che si può leggere a pag 15 del libretto di navigazione.
Il giorno dopo il consolato Svizzero di Genova rilascia il visto di transito semplice valido per attraversare la Svizzera senza sosta. Questa è l' annotazione a pag 41 dello steso libretto. Quel "senza sosta" fa' riflettere su quando fosse dura a quei tempi la vita dei nostri connazionali quando dovevano recarsi in Paesi esteri per lavoro.