Nei mesi che trascorreva a casa, il nonno cominciò a far i conti dei contributi pensionistici che gli erano stati versati Si recò negli uffici della Capitaneria di Porto di Savona, dove gli vennero rilasciati i documenti sulla navigazione e l' estratto matricolare relativo ai periodi militari. Dall' INPS di Savona ebbe poi la conferma che gli mancavano pochi mesi di navigazione per poter andare in pensione.
Giovanni ora attendeva con ansia il momento di iniziare il suo ultimo imbarco. Al nonno quando era a casa piaceva ascoltare i notiziari radio: era un' abitudine derivata dalla vita a bordo delle navi. Come al solito quella mattina del 25 Luglio 1967, mentre faceva colazione, accese la radio per ascoltare le notizie. La voce del giornalista raggelò il nonno: dramma presso le coste del Labrador. Era affondata una nave italiana, dopo urto con una petroliera: si trattava della "Giacinto Motta" di 11267 tonnellate registrata a Palermo.
L' equipaggio aveva fatto in tempo a calarsi nelle scialuppe. La sua sorte era motivo di inquietudine: sul braccio di mare dove era avvenuta la sciagura gravava una fitta nebbia che ostacolava le ricerche e, inoltre, si prevedeva che le condizione del mare, già mosso, peggiorassero nelle ore seguenti. Al momento non si sapeva quanti uomini fossero a bordo. L' altra nave, liberiana, non aveva avuto gravi danni. Il nonno conosceva benissimo la "Giacinto Motta", che era la gemella del "Carlo Canepa" e faceva parte della sua stessa compagnia e sapeva che l' equipaggio era formato da 33 uomini, tra i quali molti conosciuti personalmente.
Rimase attaccato alla radio, passò da un notiziario all' altro, ma i particolari seguenti aggiungevano solo inquetudine: verso quella zona di mare si erano diretti un' unità costiera americana e un cutter del servizio di soccorso canadese; anche un aereo partecipava alla ricerca. Il nonno era molto preoccupato: sapeva che, se un uomo fosse caduto in quell' acqua molto fredda anche d' estate, non avrebbe potuto resistere che qualche decina di minuti. Sapeva anche che in quel tratto di mare vi erano tante piccole isole, quindi sperava che la scialuppa potesse approdare su una di esse. Andò a dormire dopo aver ascoltato l' ultimo notiziario, senza che vi fossero novità. Quella notte ebbe un sonno agitato. Si alzò più presto del solito, accese la radio e si mise in ascolto del primo notiziario della mattinata. Primo comunicato: salvi su un' isola i 33 marinai del mercantile italiano affondato. Il nonno esultò per la gioia, sembrava che anche lui avesse remato per far giungere quella scialuppa in salvo. Usci di casa e andò subito a comprare il giornale. L'articolo riportava anche l' elenco dei nomi dei marinai dell' equipaggio, il nonno ne riconobbe molti.
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