Durante uno di questi viaggi e precisamente il 28 aprile 1943, in navigazione da Napoli a Tunisi nelle prime ore del pomeriggio, nei pressi di Capo Bon o Capo Cartagine, attaccata da motosiluranti e da aerei britannici Kittyhauk, la nave s' incendiò, mentre l' equipaggio fu costretto a buttarsi in mare in fretta e furia. Il suo relitto, la sera del 29 si arenò su di un bassofondo vicino a Ras el Besch ( 4 miglia a sud di capo Bon) dove continuò a bruciare fino alla sera del 30. Il mare circostante era in fiamme per la benzina che, galleggiando sull' acqua, aveva preso fuoco. Il nonno assieme ad altri marinai fu costretto a percorrere dei tratti di mare sottacqua per sfuggire alle fiamme. Quando riuscirono a mettersi in salvo da quel vero e proprio inferno, dei venti marinai che formavano l' equipaggio, ne rimanevano solo sette Si aggrapparono a dei rottami, era il 28 aprile 1943. Questa volta il nonno, forte dell' esperienza del primo affondamento e grazie ad un piccolo contenitore stagno che portava sempre a tracolla, riuscì a salvare piccole cose personali compreso il libretto di navigazione. Passarono altre 24 ore prima che la nave ospedale "Toscana", che stava rientrando in Italia dopo aver imbarcato a Tunisi un gran numero di feriti ed ammalati, riuscisse a recuperare i 7 naufraghi del piroscafo "Teramo", che, ormai allo stremo delle forze, vennero rifocillati e curati. Era il 29 aprile 1943, ma, mentre era in atto questa operazione, aerei americani mitragliarono pesantemente la “Nave Bianca”, nonostante la visibilità delle sue gigantesche croci rosse sulle fiancate e sui fumaioli e della grande bandiera internazionale. L' attacco provocò 15 feriti, di cui alcuni molto gravi.

Il Toscana comunque rientrò in Italia con ben 938 persone a bordo, molte di più di quelle che poteva accogliere. Costruito nel 1923 con il nome di “Saarbruchen” nei cantieri della Weser di Brema per la Norrddeutscher Lloyd per le linee dell 'Asia occidentale,esso, per le sue esigue dimensioni, non lasciò, però,mai i mari del Nord Europa. Era un comune piroscafo passeggeri, di 9429 tonnellate di stazza lorda, con caldaie a carbone, con una sola ciminiera, lungo f.t. 146,2 metri, largo f.t. 17,6 metri con pescaggio di 8,6 metri. Era stato progettato per 198 passeggeri (più altri eventuali 142) sistemati in uno spazio alquanto ristretto, con stive per 9.142 tonnellate di merci, ed equipaggio di 176 uomini. La nave venne acquistata nel 1935 dal governo fascista per il trasporto truppe durante la Guerra d' Etiopia, così cambiò nome in "Toscana". Venne anche utilizzata per portare uomini e e automezzi del Corpo Truppe Volontarie organizzate da Mussolini per la guerra civile spagnola e per il trasporto di coloni italiani nella Libia.

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