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Il leudo
Il leudo è la tipica barca ligure nata nel Tigullio per sopperire alla mancanza di strade costiere e
deputata al commercio e trasporto di cose, utilizzata sino agli ultimi decenni del Novecento. La semplicità
della sua costruzione, unita alle ottime doti di tenuta del mare, ha fatto sì che i leudi siano stati gli ultimi
velieri attivi nel Tirreno.
E’ una barca a vela latina con albero inclinato verso prora e scafo affusolato idoneo sia per essere
“tirata” sulla spiaggia sia per affrontare il mare aperto. Misura, in media, una quindici metri di lunghezza e
ha una capacità di carico di una trentina di tonnellate: da sempre è stata usata per attività di cabotaggio sia
lungo le coste tirreniche che nei collegamenti con le isole dell’Arcipelago Toscano, con la Corsica e la
Sardegna. Nel periodo della pesca di acciughe e sarde, se il tempo lo consentiva, poteva anche raggiungere
le coste di Tunisia e Algeria previa una sosta a Carloforte per rifornirsi del sale necessario alla salagione del
pescato. I carichi ricorrenti erano ardesie dalla Val Fontanabuona, carbone dalla Francia, vino e olio ligure,
formaggi sardi (specie pecorino), sale, vino dall’Elba, ceramiche albisolesi, ...
La costruzione degli ultimi leudi risale agli anni trenta del secolo scorso. Oggi, i pochi esistenti
testimoniano il patrimonio marinaro, un tempo ricchissimo, della Liguria: sopravvissuti all’abbandono o
recuperati da situazioni incredibili, restaurati da appassionati, sono tutelati e utilizzati per eventi culturali.
Alcuni di loro: San Agostino: Costruito nel 1891, creduto perduto per quarant'anni è stato ritrovato nel
1999, irriconoscibile e pieno d'acqua nel porto di Piombino; Felice Manin dopo anni di abbandono è stato
restaurato e ha partecipato ai festeggiamenti per il centenario della Statua della Libertà di New York,
attraversando l'Oceano Atlantico con la stessa rotta seguita da Cristoforo Colombo; Nuovo Aiuto di Dio:
Costruito nel 1924, durante la guerra fu affondato nel fiume Arno, recuperato e restaurato, oggi appartiene
dell'associazione “Amici del leudo”, che ha chiesto all’UNESCO il suo inserimento nel patrimonio
dell'umanità; Nuovo Sestri: le prime notizie risalgono al 1913; all'ormeggio a Portoferraio, nel 1998, è stato
danneggiato da una violenta mareggiata. Oggi appartiene all'Autorità Portuale di Savona.
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