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Non ultima una forte emigrazione, inizialmente verso il sud della Francia e successivamente
verso le Americhe, specie quella del Sud, che privava la popolazione spotornese della
indispensabile forza lavoro giovanile.
Soltanto nel 1800 una più efficiente e moderna gestione amministrativa, eredità della occupazione
napoleonica, e la definitiva caduta del potere genovese (congresso di Vienna 1814-1815) segnarono
per Spotorno una inversione di tendenza e l’inizio di una ripresa economica che lentamente andò
consolidandosi.
Nell’anno 1860 approdarono sul litorale spotornese 156 bastimenti con relativa
movimentazione di merci e persone. Nel 1861 ci fu un movimento merci di 2448 tonnellate e
207 passeggeri; nel 1862 dai bastimenti approdati sbarcarono 360 passeggeri.
Tali dati spinsero l’Amministrazione Comunale, nella prospettiva di frenare la forte emigrazione, a
concedere 200 metri di litorale ai F.lli Cadenaccio di Sestri Ponente, costruttori navali di I^
categoria, affinché vi impiantassero un cantiere.
Il cantiere aveva sede sul terreno oggi occupato dai giardini pubblici a ponente di P.za
Vittoria e sul litorale antistante, oggi occupato dai Bagni La Spiaggia e Bagni Colombo. Un
secondo cantiere navale venne aperto nel 1869 e poi un terzo “per piccoli legni” nel gennaio 1871.
Tre anni dopo l’inizio dell’attività del primo cantiere(1863) fu varato il primo brigantino a palo
(lunghezza mt 46, larghezza mt 9,60, altezza mt 6, portata tonn. di registro 684), battezzato con il
nome “Spotorno”, come auspicio bene augurante per il nostro paese. Era il 20 ottobre 1866.
Il pittore Domenico Gavarrone, per volontà dell’armatore Cap. Figari, riprodusse il brigantino
”Spotorno” in un quadro che ancora oggi è visibile nelle sede municipale.
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